Ciao Simone, sei al Vedelago da 15 anni e da quest’anno sei il Capitano della Prima Squadra, un ruolo molto importante, cosa comporta un tale incarico?
- Ciao, per me innanzitutto questo è un traguardo personale molto importante: ritrovarmi in prima squadra ed esserne il capitano dopo 15 anni in questa società non è cosa da poco. Durante le giovanili era un sogno poter trovare un posto tra i “grandi” della prima squadra e poter rappresentare al meglio questa maglia, spero di esserci riuscito ed essermi meritato negli anni questo ruolo. Sono consapevole che, oltre ad essere appunto un onore e un privilegio, è anche una grossa responsabilità: non solo rappresento la mia squadra in campo e sono un loro punto di riferimento, ma anche una struttura societaria molto valida, con un settore giovanile di alto livello; io e i miei compagni dobbiamo essere consapevole di ciò e cercare di dare il buono esempio. A 27 anni sto ancora imparando molte cose grazie a questo ruolo, soprattutto nel trasmettere le motivazioni e la grinta giusta durante ogni allenamento e partita; mister Favero, come altri in passato, mi hanno aiutato molto per capire quali cose siano fondamentali per essere un giusto capitano, per non parlare del rapporto con gli stessi compagni di squadra più esperti. Credo infatti che l’investitura di capitano non sia solo il risultato di meriti personali o calcistici, anzi rappresenti al meglio la fiducia e la stima della squadra, del mister e della società verso quella persona.
Cosa ne pensi di questo girone?
- E’ un girone difficile, credo che resti, come negli anni passati, il secondo più complicato dopo quello del veronese. Ho avuto la fortuna di militare per quattro anni nel girone B quando ero fuoriquota con ottimi risultati (tre anni di playoff e addirittura una semifinale di coppa Veneto) e in una rosa molto competitiva, ma a livello di qualità e prestigiosità il nostro girono non ha niente da invidiare. Due anni fa sono riuscito anche a giocare nel girone del padovano (girone C) e mi ha deluso. Credo appunto che il girone D abbia tutto il necessario per essere il più bello, anche se difficile: gli impianti sportivi di grande prestigio (l’Opitergium, il Tenni l’anno scorso o il Mecchia ad esempio), le società ben attrezzate e le squadre con giocatori di un certo livello lo rendono forse il girone più prestigioso della Promozione veneta.
Quali sono le squadre che ritieni pericolose e quali più alla nostra portata?
- Ovviamente dopo solo 11 partite dare un giudizio esauriente non è facile, però per opinione personale, dopo aver quasi finito il girone di andata, è evidente che alcune squadre si dimostrino ben superiori ad altre. Chi può contendersi il titolo quest’anno sono il Portogruaro, il Prodeco Montello e l’Opitergina, con le quali abbiamo giocato e fatto la nostra più che buona figura, pur se perdendo, e che si sono rivelate squadre di ottima qualità e spessore, niente da dire. Ora abbiamo la testa solo a domani, affrontiamo in casa il Caorle che si sta rivelando una tra le squadre da tener più d’occhio quest’anno, hanno investito molto e stanno dimostrando ciò che valgono, insieme ad esempio a Noventa e Favaro. Speriamo quindi di farci valere e portare a casa il risultato, ciò che più ci serve. Le squadre che più dobbiamo tener d’occhio secondo me sono le nostre dirette avversarie per poter fare un campionato buono e raggiungere la salvezza, nostro primo obiettivo, come Fossalta, Conegliano, Lovispresiano e Vazzola; ciò non significa che le restanti siano da meno, anzi, restare umili e vigili credo sia fondamentale per noi a questo punto del campionato, squadre come Fontanelle (l’anno scorso ha fatto un eccellente campionato da protagonista) e Villorba non sono da sottovalutare in chiave di scontri diretti, questo girone può sempre riservare grosse sorprese.
Manca poco alla fine del girone di Andata, come valuti la situazione in cui vi trovate e quali sono gli obiettivi futuri?
- Ho visto bene la squadra, negli ultimi allenamenti ho visto più attenzione e dedizione negli allenamenti, atteggiamento dovuto per la situazione in cui ci troviamo: prima della vittoria di Cornuda infatti arrivavamo da tre sconfitte consecutive, certo con le prime tre del campionato, ma una sconfitta non porta mai buon umore, soprattutto se condita dalla sfortuna. Le prossime partite sono a dir poco fondamentali, l’anno scorso ci trovavamo con un punto in più e nella stessa situazione di classifica; d’ora in poi sono praticamente tutti scontri diretti e l’obiettivo di tutti deve essere quello di raccogliere più punti e motivazioni possibili da queste sfide per ritornare ad essere competitivi e magari sorprendere questo campionato. La strada è lunga ma credo che i ragazzi se lo meritino, saremo una squadra giovane sì, ma con una qualità ottima. Sarebbe un peccato non giovarne.
Grazie per il tuo tempo ed in bocca al lupo per il campionato
- Grazie mille e crepi il lupo. FORZA VEDELAGO!!!!